I miei due spicci su “Cent’anni di solitudine” la nuova serie tv tratta dall’omonimo romanzo (e capolavoro, aggiungerei) di Gabriel García Márquez.
Da quando la serie è stata annunciata su @netflixit a quando è uscita ho visto orde di persone sui social dire che non lo avrebbero mai guardato perché “non sarebbe mai stato all’altezza del libro”.

Nella mia bio lo dico prima ancora di dirvi come mi chiamo che “non ti dico che il libro è meglio del film” perché che palle queste frasi fatte.
Bisogna iniziare a concepire film e libro come due prodotti diversi, che possiamo apprezzare senza dover per forza spulciare nelle differenze, gli adattamenti cinematografici non possono per mille motivi rispettare sempre la narrazione letteraria.
E comunque esiste una bellissima e semplicissima soluzione: godeterveli entrambi.
Ma veniamo alla serie: Cent’anni di solitudine è un prodotto Netflix e questo già di per sé ci dice, prima ancora di guardarlo, che sarà di altissima qualità.
La prima cosa che ho pensato quando l’ho visto è stata che è pazzesca proprio perché l’ha fatta Netflix e se se l’avessero realizzata nel 1990 non sarebbe mai stata fatta così BENE. Da allora sono cambiate una marea di cose e possiamo finalmente dire quello che odiano i boomer “oggi è molto meglio di prima” (ma no, loro non lo diranno mai).
Il libro non è per tutti, è arzigogolato, complesso come solo le saghe sudamericane sanno esserlo e la serie tv ha semplificato questa complessità pur non togliendole nulla.
Ho trovato gli attori eccezionali, le ambientazioni bellissime e una grande potenza nel trasmettere emozioni. La qualità della ripresa, dei colori, della fotografia, delle ambientazioni, delle ricostruzioni è imponente, è eccezionale, è Netflix (no, non mi pagano)
La magnum opus di Gabriel García Márquez è stata valorizzata ed è godibile anche per chi ha trovato difficoltà nella lettura (io mi ero fatta uno schemino quando lo lessi, a 15 anni) e a mio avviso è un crescendo, più si va avanti con le puntate più sono belle.
Aspetto la seconda stagione e spero che Netflix abbia la stessa fretta di Márquez nel produrla*
Voi l’avete vista, che ne pensate?
Se non l’avete vista e non avete intenzione di vederla perché tanto non è all’altezza del libro, potete provare almeno a non scriverlo sotto ogni post che parla della serie tv?
*Lo scrittore scrisse quest’opera abnorme in 18 mesi scrivendo 10-12 ore al giorno.








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