Voglio parlarvi di Amazzonia di Marrozzini Ferracuti anche se non sono assolutamente in grado di fare una foto migliore di questa, ma sopratutto insisto nel perseguire la via dell’utilizzo del social in maniera più reale possibile e quindi non dormendo più di 3-4 ore a notte da giorni, la mia faccia è questa.
Non dormo perché devo prendere un farmaco per un’altra settimana che non mi fa dormire, ma provo a trovarci un lato positivo: non dormo quindi leggo.

E avevo davvero voglia di leggere un libro leggero, spensierato, del mio genere preferito: la narrativa di viaggio.
Ho bisogno di libri e film leggeri, mi servono per compensare la durezza delle cose che seguo.
Ed è arrivato nella mia vita “Amazzonia – viaggio sul fiume mondo” di Angelo Ferracuti e Giovanni Marrozzini e non vedevo l’ora di iniziarlo.
Appena inizio il primo capitolo su Manaus capisco che sarà tutto tranne che un libro leggero.
Ma, va bene così.
Viaggio in Amazzonia
Ho degli zii che stanno in Brasile, i temi che leggo qui li conosco già, ne ho già parlato, ne ho già letto e ne ho già visto, ma mi spingo un po’ più in là e vi dico che questo libro mi ricorda un po’ Latinoamericana, I Diari della Motocicletta, non perché ne sia una copiatura eh, perché non lo è , ma perché entrambi parlano di due amici che partono entusiasti e nel viaggio si scontrano con una realtà bella “tosta”.
C’è da dire che negli anni ‘50 Ernesto e Alberto sapevano davvero poco di tutto ciò che c’era fuori da Buenos Aires, mentre Ferracuti e Marrozzini viaggiano in un’epoca in cui in meno di un minuto trovi informazioni su qualsiasi micro area del mondo, ma questo non rende meno affascinante il loro viaggio.
Entriamo nel libro: due uomini e una barca, un fiume e la sensazione di confusione e stordimento che si prova trovandosi tra le assolute bellezze paesaggistiche e la visione sofferta di degrado e sfruttamento, compensata dalla tenacia di chi combatte per qualcosa di più giusto per popoli e pianeta.
Amazzonia di Marrozzini Ferracuti è uno dei miei libri.
Uno di quelli che mi fa sentire impotente ma non sola e l’esergo mi riporta brutalmente alla realtà.
(Ed. Mondadori )




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